“Il Vate e l’Architettura”

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“Il Vate e l’Architettura” – Sulmona, 17 ottobre 2020 – Hotel ‘Meeting Santacroce’

Da sinistra: Raffaele Giannantonio, autore del libro; Sandro Foglia, presidente RC Sulmona; Dante Marianacci, presentatore del libro.

“Cari amici, Vi ragguaglio, come sempre faccio, sull’attività del nostro club, non perché voglia in qualche modo indurre alla frequenza chi teme il contagio da Covid-19, cosa che non farei mai per ovvi motivi di responsabilità, ma perché voglio che tutti i soci, soprattutto chi partecipa meno, sappiano tutto quello che si sta regolarmente facendo, pur in questa gestione difficile per la pandemia. Sabato 17 u.s. vi è stata, all’Hotel Meeting, la presentazione del libro del Prof. Raffaele Giannantonio “Il Vate e l’Architettura”, presentato dal Prof. Dante Marianacci. Hanno partecipato 25 persone e sono state rigidamente rispettate tutte le vigenti norme anti-covid. È stata una serata piacevolissima, allietata dai tanti aneddoti su D’Annunzio raccontati da Raffaele e dalle poesie recitate dal Prof. Marianacci. Ne siamo usciti tutti culturalmente arricchiti, divertendoci. La serata si è conclusa con una ottima cena preparata dallo staff di Domenico. Saluti, Sandro.”

Il messaggio del Presidente ai soci, dopo l’interessante serata, riassume la piacevole sorpresa di aver acquisito maggiore conoscenza dei rapporti di Gabriele D’Annunzio con l’Architettura, grazie alla approfondita ricerca archivistica e all’esame delle opere del Vate, che si avvertono nel libro dell’Arch. Raffaele Giannantonio, Professore di Storia dell’Architettura nel Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Un curriculum, del Prof.Arch., ricco di un lungo elenco di pubblicazioni sull’architettura e sui monumenti, nonchè di prestigiosi incarichi.

Il Prof. Dante Marianacci, abruzzese anche lui, vive a Pescara, dopo aver girato il mondo come dirigente del Ministero degli Affari Esteri; ha dedicato molto del suo tempo alla poesia, alla narrazione ed ai saggi. Tanti sono i suoi volumi di poesie, romanzi, narrativa, teatro e testi di saggistica. E’ presidente, tra l’altro, del Centro Nazionale di Studi Dannunziani. 

La conferenza ha assunto la forma colloquiale di due studiosi (appassionati delle opere del Vate), i quali , con la lettura di alcuni scritti e declamazione di poesie, hanno narrato le tappe di un interessante viaggio a tema nell’opera dannunziana e, con essa, nella storia dell’architettura.

Il Vate trasferisce la sua ammirazione per il classicismo greco (il Partenone “candido e augusto,armonioso come una musica”), per quello romano e per lo stile veneziano nelle sue molte pagine di narrazione, poesie e drammi. Non esclude i riferimenti alla prediletta architettura medievale abruzzese e alle nuove correnti del primo Novecento, che si completarono in architettura nell’eclettismo, stile nato dalla mescolanza dei migliori stilemi ripresi dai diversi movimenti architettonici

L’autore del libro ci fa scoprire un d’Annunzio competente nella descrizione tecnica ed estetica dei monumenti, dell’ambiente urbanistico e paesaggistico, pronto a difendere la conservazione del patrimonio, come si legge negli stralci dei suoi articoli e nella corrispondenza con le personalità dell’epoca. Si scopre che il Vate, esteta per la venerazione del fascino, dello splendore e della raffinatezza esteriore, applica le sue doti e capacità anche nell’arredo degli interni, come nel Vittoriale degli Italiani, sua “irripetibile”ultima dimora.