“Benessere Equo e Sostenibile (oltre la Sanità per migliorare la salute)” – Sulmona, 19 gennaio 2018 – Hotel ‘Ovidius’
Carla D’Angelo (Dirigente Medico specialista in Radiodiagnostica presso il presidio ospedaliero di Sulmona), ci ha riportato le evidenze di un ‘master’ tenuto di recente a Sulmona sull’argomento ‘Benessere Equo e Sostenibile’. La salute e il benessere dei cittadini vengono citati dalla Costituzione italiana nel 1948 e nella Dichiarazione dei Diritti dell’uomo.
In generale, per benessere si intende quello economico, legato al Prodotto Interno Lordo. Questo criterio ha dei limiti e c’è stato chi ha identificato il benessere come legato alla libertà e alla felicità degli individui. Il PIL ha una lunga storia e risale agli anni ’30, ma, già allora, chi ha creato questo parametro, precisava che tale indicatore economico, non poteva essere l’unico criterio di benessere,
ma neppure integralmente del solo benessere economico individuale, perché esso ci dice solo quanto produciamo collettivamente. Al Festival dell’Economia di Spoleto del 2013, si parlava di ‘benessere sostenibile’. In Francia, il Presidente Sarkozy fece fare un’indagine sulla qualità della vita; quati lavori non hanno mai una precisa conclusione, ma indicano una strada valutativa da seguire. Nel 2012 in Italia, una commissione dell’Istat fece una ricerca sul benessere, su un campione di 25000 famiglie, con un questionario su determinati parametri,
tipo salute, lavoro, ambiente, benessere ecc. Ci sono diversi orientamenti sulla relazione ‘PIL/benessere in senso lato e la Dott.ssa D’Angelo ne ha citato diversi. Una cosa interessante che risulta da certe indagini, è che il senso di benessere aumenta mediamente con il grado di istruzione, quindi, in sintesi: la cultura è felicità. Tutti i parametri usati nelle recenti indagini, tra cui forse, il più importante è la salute, vengono chiamati ‘indicatori di sviluppo sostenibile’.
Della cosa si è occupato anche l’ONU, tra le varie organizzazioni. Altro parametro importantissimo è l’ambiente, inteso come cura della purezza dell’aria, dell’acqua, degli alimenti, in tutti i contesti della vita, compreso ovviamente quello del lavoro.
Il modello americano attribuisce all’individuo le responsabilità maggiori nel mantenere il proprio livello di vita, mentre in Europa si attribuisce più la responsabilità ai fattori esterni.
Si ritiene, nella comunità scientifica, che la percezione del proprio benessere condizioni il nostro stato di salute e la capacità di vivere una vita qualitativamente buona. La valutazione soggettiva delle proprie esperienze, quanto influisce sulla nostra salute? Siamo in grado di verificarlo, valutando la ‘soddisfazione della nostra esistenza’.
L’indagine è stata condotta a livello locale, qui a Sulmona, ottenendo, in una scala da 1 a 10, il livello 8, quindi l’80% di soddisfazione; uguale risultato per la soddisfazione della propria condizione fisica.