“ L’Evoluzione di Poste Italiane nelle funzioni e nell’immagine “ – Sulmona, 27 novembre 2015 – Hotel ‘Meeting’
Il Dott. Roberto Vena, giornalista, responsabile dell’ufficio stampa di Poste Italiane, ci ha parlato dell’evoluzione dell’azienda, che rimane sempre radicata nel territorio cittadino, con circa 13000 uffici e che, oltre ai servizi di consegna posta e pacchi (che prevede anche un accordo per la consegna a domicilio da parte delle maggiori compagnie di vendita online), è ora una vera e propria banca. Ci ha ricordato le campagne pubblicitarie per avvicinare l’immagine delle nuove Poste al cittadino.
Inoltre i servizi di telefonia delle Poste, oltre a provvedere una ‘sim’ con gli usuali piani di conversazione e internet, prevedono anche la possibilità di usufruire della posta certificata (ad es. invio di raccomandate), di pagare bollette dallo smartphone, di prenotare il numero allo sportello, sia per i pagamenti, sia per consulenze sugli investimenti. Ha riconosciuto che ci sono ancora ritardi e manchevolezze nei servizi, ma, ora che le Poste si stanno avviando alla privatizzazione, ha promesso che man mano la situazione si regolarizzerà.
La serata è poi proseguita con l’intervento di Mauro Cianti, CEO della ‘Don the Fuller’, azienda di abbigliamento (produce jeans) e partecipante con altri imprenditori al marchio ‘Italia Autentica’, che ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti e le risorse della valle Peligna e non solo. Alcuni di questi prodotti sono stati proposti nella catena Eataly. Cianti, come esperto di comunicazione commerciale, ha tracciato brevemente l’evoluzione del messaggio, pubblicitario e non, che si propaga ora attraverso Facebook, Twitter, i Blog, Instagram e Youtube, che, più o meno nell’ordine citato, costituiscono l’evoluzione del mezzo usato, che ormai raggiunge migliaia e migliaia di possibili utenti. Ormai, dice mauro Cianti, l’evoluzione della comunicazione, così come il progresso tecnologico generale, ha ritmi sempre più veloci, se si pensa che solo una decina di anni fa lo ‘smartphone’ non esisteva quasi o non aveva, comunque, tutte le applicazioni a cui ora siamo abituati.