“Industria 4.0: uno sviluppo sostenibile” – Sulmona, 16 febbraio 2017 – Hotel ‘Ovidius’
Al termine della conviviale, Anna Morgante, Professore Ordinario di Tecnologia dei Cicli Produttivi e Gestione della Produzione presso il Corso di Laurea in Economia Aziendale della Scuola di Scienze Economiche, Aziendali,Giuridiche e Sociologiche dell’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti-Pescara, nonché Presidente della stessa scuola, ha relazionato sul tema “L’ Industria 4.0 verso uno Sviluppo Sostenibil
il lungo curriculum della Docente, riguardo alla sua posizione ed attività accademiche, agli interessi di ricerca, alle Pubblicazioni su riviste, ai contributi in volume, ‘abstracts’ in atti di convegno, monografie e trattati scientifici, è stato necessariamente sintetizzato dalla nostra Presidente Quartuccio, la quale ha aggiunto che la relatrice è sua amica ed anche socio del Rotary Club di Chieti Ovest.
La Relatrice ha subito informato l’uditorio del significato di INDUSTRIA 4.0, cioè della cosiddetta quarta rivoluzione industriale, che è un fenomeno a livello mondiale e che cambierà in maniera radicale i processi produttivi di tutto il comparto manifatturiero e delle altre attività umane. Le nuove tecnologie trasformeranno il modo di progettare, di realizzare e di distribuire i prodotti mettendo in comunicazione tra loro semilavorati, macchine, fabbriche e prodotti finiti attraverso reti intelligenti, analogamente per i clienti dei prodotti. L’automazione e quindi l’interconnessione di mezzi e risorse anche umane potrà creare un ‘filo digitale’ per un nuovo tipo di organizzazione e gestione, raccogliendo ed analizzando grandi quantità di informazioni.
La relatrice ha proiettato sullo schermo l’insieme dei tre componenti che individuano la sostenibità: l’ambiente, l’economia, il sociale, che sono le dimensioni grandi, la generano dalle loro intersezioni. Lo sviluppo sostenibile è un processo di cambiamento per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali devono essere resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali.
Si è passati poi a illustrare il concetto di Simbiosi Industriale ,come forma di intermediazione per facilitare una collaborazione innovativa tra le aziende in modo che i rifiuti prodotti da una di esse diventi materia prima per l’altra. Si viene a creare un ciclo virtuoso con riduzione di emissioni e consumi di energia. E’ il caso di Kalndborg in Danimarca, citato come modello ,dove si ottengono 20 scambi tra le aziende partecipanti alla simbiosi Industriale: un vero successo dell’Industria.
La Prof.ssa Morgante ha partecipato nel 2007 allo studio per la Simbiosi Industriale del Polo Chimico di Bussi, che per la prima volta è stato proposto in Italia. Le note vicende di quella Zona Industriale non hanno consentito l’ulteriore sviluppo dello studio. Maggiori possibilità di realizzazione sono gli studi per le Simbiosi Industriali della Val di Sangro e del distretto agroalimentare del Fucino.