“Il Cosmo della Mente – Breve storia di come l’Uomo ha creato l’Universo” 

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“Il Cosmo della Mente – Breve storia di come l’Uomo ha creato l’Universo” – Sulmona, 9 marzo 2019 – Sala Consiliare del Comune di Sulmona

Antonio Ereditato (Napoli, 2 giugno 1955) è un fisico italiano, professore all’Università di Berna, direttore del Laboratory for High Energy Physics e dell’Albert Einstein Centre for Fundamental Physics. Laureato e dottorato presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha successivamente lavorato al Centro di ricerche nucleari di Strasburgo, al CERN e all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Napoli, ricoprendo il ruolo di dirigente di ricerca dal 1998.

Dal 2006 è Professore Ordinario di Fisica delle particelle elementari presso l’Università di Berna. Ha svolto e svolge attività di ricerca nel campo della fisica sperimentale del neutrino, dell’interazione forte e dell’interazione debole, con esperimenti condotti al CERN, in Giappone, negli USA e ai Laboratori nazionali del Gran Sasso. Ha realizzato numerosi progetti di ricerca e sviluppo su rivelatori di particelle: camere a fili, calorimetri, camere a proiezione temporale, emulsioni nucleari, rivelatori per applicazioni in medicina.

È stato membro di comitati scientifici internazionali: SPSC, CNGS e LHCC del CERN ed è attualmente membro del PAC del Joint Institute for Nuclear Research di Dubna e della Swiss National Science Foundation. Membro dell’Advisory Committes di conferenze internazionali quali la Calorimetry Conference e la Neutrino Conference Series. Referee e peer review member di riviste internazionali e Funding Agencies, attualmente Editor-in Chief- di Instruments, Ereditato è anche membro dell’Aspen Institute Italia (fonte: Wikipedia).

‘Il cosmo della mente (breve storia di come l’uomo ha creato l’Universo)’ di Antonio Ereditato e Edoardo Boncinelli (fisico genetista). Il senso del titolo è nel fatto che l’universo, nato quasi 14 milioni di anni fa, ha preso coscienza di sé con l’avvento dell’uomo, che con la sua mente, con le sue ricerche, è in grado di far raccontare, per così dire, all’Universo la sua storia e la sua origine.

Il libro, di carattere divulgativo, contiene un messaggio al di là della forma leggera, un suggerimento su come ragionare. I tre componenti del suggerimento sono: – il metodo scientifico, che è l’insieme delle metodologie della scienza moderna, un modo per guardare ogni evento o la natura o la società, la realtà in generale; – la controintuitività della scienza: il genitore a cui il figlio fa domande (così come lo scienziato quando studia qualcosa) deve andare fino in fondo con le risposte e, se non o sa, la riposta deve essere semplicemente ‘non lo so’.

lo scienziato non si fida del proprio ‘buon senso’ o delle apparenze o dell’intuitività delle risposte; – unione tra fisica e biologia: è un legame fortissimo che si sta avvertendo negli ultimi 30-40 anni come interdisciplinarità. A Ginevra, al CERN, dove lavora Ereditato, si fanno scontrare particelle elementari e nello scontro si sviluppano temperature di miliardi di gradi e avviene in piccolissima scala il Big Bang (avvenuto in realtà13 miliardi e 800 milioni di anni fa – Su questo dato si è precisi con un errore di +/- 50 milioni di anni) si può osservare l’energia prodotta dal vero Big Bang una frazione di te mpo infinitesimale (un millesimo di miliardesimo di secondo) dopo che esso è avvenuto

Dal Big Bang con energia e tempo quasi infiniti, si è formato l’Universo con stelle, pianeti e forme di vita nate da molecole, macromolecole e forme di vita in successione. Quando si parla di forme di vita, si parla di mondo vegetale e animale, come continua evoluzione della materia. A un certo punto è arrivato l’Homo Sapiens, che non possiamo considerare un punto d’arrivo, ma di transito, come per tutte le altre specie viventi. L’uomo è l’unico ‘animale’ che all’evoluzione biologica ha unito l’evoluzione cognitiva: la cultura, che ha migliorato generalmente alimentazione e condizioni di vita.

Non sappiamo se l’umanità sopravvivrà o si estinguerà, però sappiamo che un cervello di 400 cc basterebbe all’uomo per soddisfare la sua vita da animale, ma il suo cervello è circa 1500 cc. Questo eccesso ha dato a luogo a cose ‘inutili’, ma anche a molte cose utili, come l’arte, il pensiero, la filosofia ecc. Quando l’homo sapiens prende coscienza di sé e comincia a riflettere su di sé e sull’Universo, allora quest’ultimo comincia a raccontare la sua stessa storia ed è quello che uno scienziato fa. All’esposizione, volutamente discorsiva e anti-accademica di Ereditato, è seguita una serie di domande, come ad esempio la compatibilità tra scienza e religione (che il professore giudica incompatibili), la natura dei ‘buchi neri’ allo stato delle conoscenze attuali.

Interessante anche la definizione del tempo, la cui misura non è l’orologio o il calendario, ma piuttosto l’intervallo tra diversi eventi, ma non è, alla luce della ‘relatività’, costante e oggettivo. Altro tema: l’antropocentrico dell’Umanesimo, così importante per molti aspetti, viene smantellato dal punto di vista del fisico, quando cii si rende conto che l’Uomo non è, almeno fisicamente, al centro dell’Universo, ma ai margini. Poi l’impossibilità per la nostra mente di immaginare che ci siano altre dimensioni oltre a quelle che verifichiamo con i nostri sensi e, infine, la necessità di spiegare tutto ciò che avviene nell’Universo, una ‘teoria del tutto’, che riesca a spiegare e raccogliere in un unico quadro tutti i fenomeni fisici conosciuti .

Ciò su cui Antonio Ereditato insiste fortemente, infine, è la democraticità della scienza, nel senso che ognuno può esprimere il suo parere e ‘vincere’ su quello degli altri studiosi, se ha evidenze a supportarlo. Inoltre, è fondamentale assumere sempre un atteggiamento non ‘fideistico’ e fidarsi solo delle prove raccolte nei propri studi.

Le foto della ‘conviviale’ presso l’Hotel ‘Ovidius’ di Sulmona