Visita all’Eremo di S. Spirito a Maiella

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Visita all’Eremo di S. Spirito a Maiella – Roccamorice, 8 agosto 2020

La giornata di sabato 8 Agosto, dedicata alla maggiore conoscenza delle risorse del territorio del Parco della Maiella, è trascorsa serena e in piena armonia come auspicato dal Presidente Sandro Foglia, conoscitore di quei luoghi ,che meritano di essere visitati di più per godere delle bellezze naturali e per immergersi con il pensiero alle fonti della spiritualità che da essi promana. Sembra che lo spirito religioso sia rimasto impresso sulle pietre lavorate dalle abili mani di artigiani, vissuti in quei borghi che ancora oggi conservano la tradizione della lavorazione della pietra.

L’Eremo di S. Spirito a Maiella, oggetto della visita guidata , è stato raggiunto da Sulmona in un’ora e un quarto, percorrendo le strade statali e provinciali e attraversando i comuni di Scafa, San Valentino e Roccamorice. Da quest’ultimo borgo (posto a quota 520 m.), si è proseguito per la strada che porta alla Maielletta e al cosiddetto Blockhaus; dopo 4 Km si è svoltato a destra, percorrendo la stradina che conduce all’Eremo ( quota 1.130 m.). All’inizio di detto percorso si è proceduto a passo d’uomo, poichè un gruppo di rocciatori della locale Scuola di Roccia si stavano allenando sulla parete rocciosa che incombe e delimita la strada. Più avanti si è attraversato il bosco fitto di alti alberi di faggio, che configurano una galleria vegetale e che, solo al termine, si apre sul vasto piazzale di sosta delle auto. Quì si rimane affascinati dalla natura circostante, dal Vallone di S. Spirito di color verde intenso per la fitta vegetazione,dalle pareti rocciose a strapiombo e di calcare bianco ed anche con striature scure per la presenza di sali minerali contenuti nella montagna, dal cielo limpido ed azzurro di alta quota.

Dal piazzale si è raggiunta a piedi la verde spianata antistante l’Eremo, dalla quale si osserva tutto il complesso monastico, costruito su diversi livelli e incastonato nelle pareti rocciose, con le quali si confonde come architettura rupestre. Dopo averci divisi in due gruppi (cautela dovuta al Covid19), le due guide ci hanno accompagnato a partire dal primitivo eremo, costituito da un vano con un piccolo altare e da due celle occupate, la più piccola, dall’eremita Pietro da Morrone e, la più grande, dai suoi primi due compagni. Il futuro Papa Celestino V arrivò sul luogo nell’anno 1246 per continuare l’esperienza del Morrone, ampliò il romitorio che, secondo notizie storiche, già nell’anno 1053 esisteva, e dove vi dimorava un altro eremita, che divenne Papa con il nome di Vittore III. Pietro costruì altre celle per accogliere i confratelli, che costituirono la comunità dei “Fratelli dello Spirito Santo”. Successivamente tornò nella Valle Peligna, al suo originario eremo costruito sulle rocce a strapiombo sulla vallata e dominante il complesso monastico – Badia di Santo Spirito al Morrone – che si era sviluppato ai piedi della montagna. Qui venne fissata la sede generalizia dell’Ordine dei Celestini.

Proprio nell’’Eremo del Morrone venne comunicata a Pietro la sua elezione a Papa (192° Pontefice) con il nome di Celestino V, proclamato il 29 agosto dell’anno 1294 a S. Maria di Collemaggio. La sua elezione venne caldeggiata dal Cardinale Latino Malabranca Orsini, atteso che da due anni il Sacro Collegio dei Cardinali non riusciva ad eleggere il successore di Niccolò IV. Ma Celestino rinunciò al Papato, dopo pochi mesi, il 13 dicembre dello stesso anno.

L’eremo di S. Spirito a Maiella nei due secoli successivi ebbe un lento declino, finché nell’anno 1586 il monaco Pietro Santucci da Manfredonia ampliò il modesto complesso monastico, ottenendone il titolo di Badia. Venne costruita in particolare la “Scala Santa” per raggiungere l’oratorio di Santa Maria Maddalena. Un lungo ed interessante percorso della visita che,partendo dalle celle originarie dei primi eremiti, dalla chiesetta che si affaccia sul piazzale e che presenta un’ artistica porta in legno scolpito e la scritta sull’architrave “Porta Coeli”, dalle stanze della clausura, dai corridoi scavati nella roccia e dalle centinaia di gradini, che permettono di raggiungere la quota più alta del complesso e che collegano i diversi livelli, ridiscende al piazzale di partenza, percorrendo un sentiero stretto e a tratti ripido, ma con possibilità di appoggiarsi al corrimano di protezione. Un percorso di circa meno di 2 ore. Hanno partecipato alla visita anche l’Avv. Sandro Pelillo e sua moglie, del Club di Teramo Nord Centenario, e il loro amico Notaio Antonio Albini.

La conviviale si è tenuta a Lettomanoppello nel Ristorante ‘L’Iconicella’. Il menù ha rispecchiato l’ ottima cucina abruzzese dell’entroterra, con abbondanti e gustose pietanze tradizionali. Al termine della seduta, il Presidente Foglia ha comunicato la decisione ufficiale del Board dell’International Skiing Fellowship Rotarians di spostare il campionato internazione di sci, previsto a Roccaraso nel 2021, al successivo anno 2022;

A seguire, Sandro Pelillo, nella veste di organizzatore del raduno internazionale delle auto d’epoca di rotariani, che visiteranno il Centro Abruzzo, con base a Sulmona, nei giorni 18,19 e 20 settembre, ha informato i presenti del programma di massima di visita ai centri più caratteristici dei due Parchi Nazionali. Ha poi ringraziato il Presidente Foglia e il Club di Sulmona per la disponibilità e la fattiva collaborazione. L’incontro con i “piloti” rotariani avverrà nella serata conviviale del 19 settembre come interclub.